Narciso, la maschera nello specchio: la ricerca dell'identità in Leopoldo María Panero
DOI:
https://doi.org/10.26754/ojs_tropelias/tropelias.19999-105704Keywords:
Leopoldo María Panero, NarcisoAbstract
Narciso, la maschera e lo specchio, tre simboli di una identità incerta, sempre in discussione, di una ricerca perenne che assume di volta in volta un nome diverso. Lo specchio non si limita a riflettere Narciso, ma lascia trasparire una miriade di personaggi: le maschere. E non si ferma qui, nelle sue imagini si materializzano i morti de abitano il mondo, i fantasmi che popolano la mente, le voci senza corpo, il corpo senza testa e la testa senza corpo, e tutte le altre "metafore allucinanti" che compaiono nell'opera di Leopoldo María Panero.
Il poeta, nell'arco della sua vasta produzione, è alla perenne ricerca di un qualcosa, ma la risposta alle sue domande, forse, l'aveva già iniuita prestissimo quando, ancora bambino, le sue poesie riflettevano, proprio come uno specchio, la morte, il nulla e la distruzione che l'uomo porta dentro di sé fin dalla nascita. Lo studio che segue ha lo scopo di indagare questo mondo, costituito di aneddoti, sogni e deliri, quelle che abbiamo defïnito "metafore allucinanti", ossia metafore particolarmente irrazionali e incomprensibili tanto da essere assimilabili alle allucinazioni dei folli, e, quindi, riconducibili, ancora una volta, oltre che alla poesia anche alla follia. Questo chiaramente non significa che tutti folli siano poeti, né che tutli i poeti siano folli, è vero invece che in tutti i folli c'è un po' di poesia e in ttuti poeti un po' di follia.
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Copyright (c) 2021 Michela Ferrante
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